giovedì 19 aprile 2012

GLI AVVOCATI DISOCCUPATI



La drammaturgia prevede un incendio nel cantiere di Casa Betania. L'incendio è storico, è vero che un ospite - piromane dette fuoco a un magazzino, mandando in fumo un bel po' di cibo e materassi. Noi gli daremo un po' di enfasi, rendendolo un immenso falò che tutti (amici e detrattori del frate) collaboreranno a sedare.

Abbiamo dipinto le fiamme su plastica leggera e trasparente, certi di aver trovato il materiale migliore. Quando abbiamo provato a sventolarle, la vernice si è tutta gettata in scaglie sul palcoscenico, come avesse in odio il cellophane.



Il fallimento non  ha spento il rogo del nostro entusiasmo. La prova due ha funzionato: la stoffa ha preso il posto della plastica, e la vernice non ha più fatto storie.Vittorio è stato scelto per sventolare la nuova creatura. Tutti noi ci siamo messi in platea, trepidanti.

"Funziona!" Come succede spesso davanti a un vero camino, non riuscivamo più a staccare gli occhi dalle fiamme. "Fallo ancora!" "Ancora!" "Muovilo ancora un pochino, Vittorio". Per fortuna che la struttura in legno era stata trattata con vernice ignifugante, altrimenti avrebbe preso fuoco per compiacerci, visto quanto ci credevamo.

Di fronte allo spettacolo apocalittico del nostro incendio di stoffa, Vittoria si è sentita ispirata, dando il via a una meditazione escatologica ben oltre il limite dell'eresia che non riporto per ovvie ragioni. Si accennava a Medjugorje, angeli sterminatori, San Giovanni in Laterano. Un centrifugato degli appunti di Dan Brown ubriaco, qualche volantino visto in chiesa e altre bizzarre fonti anonime. Poi se ne è uscita con una pensata seria, che secondo me valeva tutta la riflessione: "Quando nel mondo ci sarà la pace, un problema ce lo avremo comunque: gli avvocati disoccupati".