lunedì 2 aprile 2012

ORDINE!




Abbiamo trasferito il laboratorio in una zona più vicina al palcoscenico. L’occasione ha permesso di frugare negli scaffali, ritrovare punte di trapano già sostituite, liberarsi di quintali di vecchie copie di Avvenire in coda da mesi per diventare carta-pesta.

 
La continuità tra laboratorio e palcoscenico è davvero un passo avanti. Prima per sentirsi bisognava gridare,  se la maggior parte del gruppo provava attorno al palcoscenico, c’era sempre un escluso dimenticato laggiù a scartavetrare che canticchiava per farsi compagnia. Adesso “manovratori” e “tecnici” si guardano, chi fatica su un pezzo di legno vede a pochi metri il fine, il risultato. Chi ha a che fare col prodotto si ricorda del lavoro che sta dietro. O, almeno, così in teoria. 

Scendendo per la prima volta dopo le grandi pulizie, Romeo ha esclamato con soddisfazione: “Nell’ordine ci sono gli angeli, il disordine è del diavolo”. “Accidenti”, gli ho detto, “Sai che hai proprio ragione?” 

Poi mi è venuto un dubbio e, ancora sorpreso da tanta semplice saggezza, gliel’ho posto: “Ma allora, come si spiega fratel Ettore, che era insieme di Dio e disordinato?”
E Romeo, senza penarci: “Fratel Ettore faceva ordine. Nel suo modo, faceva ordine.