venerdì 9 marzo 2012

MARIONETTE UBRIACHE



Domenica 25 marzo faremo un’anteprima di 15 minuti, per festeggiare l’ottantaquattresimo compleanno di fratel Ettore (76 qui e 8 in Cielo). Stiamo mettendo insieme tre scene che possano dare un’idea del lavoro fatto fino ad oggi, senza svelare troppo. 

Sarà una bella occasione per testare i nervi di Romeo, la pazienza di Vittorio, l’eccitazione di Viorel. E poi capiremo cosa funziona meglio o peggio davanti al pubblico. Potremo decidere se continuare sulla stessa strada o modificare in modo radicale la struttura drammaturgica (voce narrante? Dialoghi? Solo musica?). Utilizzare cavie umane, si sa, è il modo migliore per fare teatro per bene, perché il teatro è rapporto vivo, non supposizioni.

 
Abbiamo tante marionette con il capo abbozzato, ma non ancora le teste e i costumi. Abbiamo provato a stenderne qualcuna su una cantinella abbassata, come ubriaca. L’effetto ci è piaciuto e con una bella luce fredda di taglio, la scena sembra già completa. Forse sarà questa la sala d’attesa dove vedremo per la prima volta fratel Ettore in azione. Facendo di necessità virtù, ci è parso in fin dei conti proprio giusto che quelle marionette buttate su una panchina fossero solo accennate, non vestite, non caratterizzate. Infatti non esistono i barboni-poeti che lo fanno perché hanno scelto la libertà (tranne che nei film di Natale). Chi dorme in strada ha deciso una cosa e basta: scordarsi al più presto di essere persona, diventare legno e chiodi.