Siamo andati a Salsomaggiore per un sopralluogo. Il 2 di
marzo replicheremo il nostro spettacolo nello splendido salone Moresco della
città termale.
Ho portato Carmelo, il nuovo acquisto, perché niente mette
più in relazione di un viaggio in macchina insieme. Peccato che siamo andati in
furgone, e sul furgone abbiamo dovuto caricare anche Viorel che altrimenti ci
sarebbe rimasto malissimo. Niente è più petulante di un ex mendicante rumeno
offeso. Meglio assecondare i suoi desideri, per poi non soffrirlo per giorni.
Viorel ha parlato tutto il tempo, e Carmelo non ha
spiaccicato una parola. Le uniche due cose che ha sussurrato sono: “Guarda, il
monumento all’inventore dell’acqua” (indicando il monumento allo scopritore
della fonte termale), e “Guarda, il treno” (indicando lo sfrecciante
Milano-Roma che ci superava accanto all’autostrada). Non so se questo si possa
considerare dialogo, ma certo ora la nostra relazione è cresciuta. Anche perché
gli ho offerto alcune sigarette Marlboro.
Salsomaggiore è piena di alberghi senza le tende e a volte
senza i vetri, chiusi da tempo. I bar sono quasi tutti sbarrati. In pieno
centro c’è uno scheletro di cemento armato che sembra un parcheggio costruito a
metà. Sarà che era una mattina feriale d’inverno, ma l’impressione era quella
di avere intorno una ex pin-up ormai anziana e senza i soldi per la chirurgia
estetica.
I saloni da ballo senza i ballerini, i caffè lussuosi senza
i clienti di lusso, le cinque stelle arrugginite sugli immensi hotels vuoti.
Tanta bellezza-fantasma mi ha fatto pensare che Salsomaggiore è il luogo giusto
per smascherare le interiora putride dell’estetica che non ha come fine la
ricerca del Vero. Bellezza vuota e mortale. In questo senso, per contrasto, è una città
spirituale.
Noi andremo più che volentieri nella scintillante stanza
degli ex-ricevimenti, col nostro teatrino scassato, le nostre gambe rotte, i nostri
cervelli invecchiati. Tra le volte dipinte e le nostre povere vite, nessuno avrà dubbi su chi ha diritto alla fascia di miss.
Nella foto: Carmelo e Viorel davanti al monumento dell'inventore dell'acqua.